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– § – FRANCHISING, LA NOTORIETA’ DELLA RETE NON GARANTISCE UN BUON CONTRATTO – § –

Una controversia intentata da alcune agenzie immobiliari (affiliate) nei confronti di una società gerente un noto marchio di franchising immobiliare pone in evidenza come la predisposizione del contratto sia determinante per la sicurezza della rete

I temi tecnici di questo intervento sono essenzialmente due: il contratto e la zona in esclusiva per l’affiliato.
Si tratta di due temi oggetto di molti altri interventi pubblicati in questo blog predisposti grazie a spunti assolutamente interessanti giunti da sentenze di Tribunali e anche da analisi, approfondimenti e suggerimenti consulenziali.
Occorre, però, dire che non mi sarei mai immaginato di effettuare un articolo avente ad oggetto ciò che ha costituito contenzioso in una controversia gestita (dalla parte degli affiliati interessati) dagli Avvocati Giovanni Adamo ed Elga D’Alessandro. Ma andiamo per gradi, la sorpresa sarà nel finale.

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– § – FRANCHISING & COVID-19, ALMENO 7 COSE DA FARE PER UNA RIPRESA – § –

Il Covid-19 ha messo, sta mettendo e metterà a dura prova qualsiasi concetto, modello, sistema di impresa, in qualsiasi settore: una crisi senza precedenti. Cosa fare nel franchising?

Ho già avuto modo di scrivere un intervento in tre parti sulla testata Fiscal Focus dal titolo “Franchising e coronavirus: gestione, ripresa e ricostruzione – Considerazioni sull’impatto operativo ed economico sui sistemi di franchising nel periodo di emergenza sanitaria”.
E’ possibile scaricare a questi link la prima parte, la seconda parte e la terza parte integrate da una quarta parte che trovate anche nel blog).

Questa crisi, forse ancor più decisamente mettendo in evidenza i “fondamentali” che stanno alla base delle molte positività di una rete, sia essa di franchising, di partenariato commerciale, ecc..

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– § – #FRANCHISING & #MAFIA (QUINTA PARTE) – NUOVE CHIUSURE E NUOVI SOSPETTI – § –

Il franchising torna protagonista in indagini legate alla criminalità organizzata ed entra in casa di un marchio “storico”:
la pizzeria “Da Michele” di Milano, è stata chiusa per mafia

Con una lunga sequenza di miei interventi, pubblicati tra il 2015 e il 2018, ho affrontato il delicato tema “Franchising & Mafia”. Nessuno lo ha mai fatto nel settore e nel 2020, devo ancora aggiornare e integrare. 
Si tratta di interventi che io considero un “assemblaggio”. Sono una fotografia di una situazione assolutamente pubblica e anche nota, ma silente. Una situazione che “compongo”, come in un collage, riportando notizie e atti ufficiali risalenti almeno da metà anno 2000 e concretizzate con dichiarazioni ufficiali della Corte dei Conti (2010), dell’ex Ministro degli Interni Roberto Maroni (2011), dell’ex magistrato Piercamillo Davigo (2011), integrate da notizie di cronaca.

Potete approfondire il tutto in questi interventi:

Anno 2020, l’aggiornamento e l’integrazione:
A Milano la pizzeria ‘Da Michele’ chiusa per mafia – Misura della prefettura a locale della storica catena napoletana”.
Questo il titolo Ansa del 15.02.2020. Di cosa si tratta?

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– § – FRANCHISING NULLO SE MANCA IL TRASFERIMENTO DEL KNOW-HOW: NE PARLIAMO AD ANCONA – § – 

Dopo la nota Sentenza della Cassazione che, nel franchising, ha considerato essenziale la sperimentazione della formula commerciale prima ancora della presenza e del trasferimento del know-how (tesi confermata dal Tribunale di Bergamo), il Tribunale di Bologna torna a ribadire la prevalente e storica tesi circa l’essenzialità del know-how e del suo necessario trasferimento

E’ ancora l’amico Avv.Giovanni Adamo che “mette a segno” un importante punto a suo favore e che costituisce fondamentale importanza per chi, come chi scrive, opera nella consulenza progettuale al franchising, in termini aziendalistici e giuridico-economici.
Dico subito che, leggendo alcune parti della Sentenza, non mi meraviglio della perdita della causa da parte della parte soccombente, come darò cenno.

In questo contesto non approfondirò il tema, che dedicherò ad un prossimo articolo per AZ Franchising, ma ne riporto di seguito una sintesi, rinviando anche la trattazione ad un prossimo evento seminaristico che si terrà a Ancona il prossimo sabato 25 gennaio 2020, una giornata aperta al pubblico posta all’interno di un programma di un Meeting riservato per le giornate di venerdì e domenica.

Ancona – 25.01.2020

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– § – ORIENTARSI NELLA GIUNGLA DI CONSULENZE E FRANCHISING (in Senza Filtro) – § – 

Il mondo delle consulenze al franchising riserva diverse trappole per gli imprenditori che vi si accostano. Ecco le più diffuse e i modi per aggirarle.

Un’analisi del mondo di consulenze e franchising costituisce una vera e propria rarità. Dunque, vediamo alcune caratteristiche di questo mondo.

Il progetto “da progettare”
Presupposto: un progetto di franchising richiede un’attività specialistica e con un’elevata preparazione economico-giuridica. È la prima verifica da fare per chi deve usufruire di un consulente al franchising, attività realizzata con i criteri applicabili dalle e alle professioni ordinistiche.

Adottando un esempio, è paragonabile all’attività professionale di un ingegnere che predispone un progetto per una casa e lo segue, lo coordina e vi apporta modifiche, circondato da tutte le professionalità (e artigianalità) specialistiche tipiche di ogni settore edilizio. Tale attività, inoltre, deve essere svolta in collaborazione con il soggetto “proprietario” del progetto.

Non di meno, per svolgere questa attività un consulente al franchising ha anche la necessità di conoscere argomenti quali marketing, advertising, strategia e sviluppo, immagine, e diversi altri. Lo scopo è coordinarli e monitorarli, adattarli e modellarli al progetto, non eseguirli. Infatti, non di rado, per tali motivi nel settore è possibile individuare sistemi di franchising molto deboli sotto l’aspetto contrattuale, carenti nel rispetto della normativa, privi di codifica del know how, non sperimentati, carenti nell’impostazione documentale.

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